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Confessioni - Unità Pastorale di TiCuViGe

delle Parrocchie di Ticengo, Cumignano, Villacampagna e Genivolta
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Unità Pastorale
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Confessioni




Preghiera
Mio Signore e mio Dio,
tu conosci la mia debolezza,
la mia miseria, il mio peccato
perché sempre mi scruti,
mi conosci, mi provi, mi correggi.
Invia su di me il tuo Spirito santo,
affinché illumini il mio cuore
e io conosca i miei peccati,
mi porti grazia e consolazione
e io pianga le mie colpe,
mi riveli il tuo amore
e io speri nella tua misericordia.
Togli il velo ai miei occhi
e sarò preservato dal grande peccato dell'orgoglio.


Invito all'esame di coscienza

Che cos'è l'esame di coscienza?
Tu sai che la vita umana e cristiana non può essere semplicemente animata dalla spontaneità, perché nella nostra coscienza, nella nostra esperienza sono radicate due spontaneità: una buona che è via alla vita, che è secondo Dio, e l'altra cattiva che è via mortifera, non secondo Dio. Questi due impulsi, questi due movimenti abitano in noi tutti e quindi noi dobbiamo vagliarli, discernerli in modo da acconsentire agli uni e rigettare, combattere gli altri.
Non si tratta innanzitutto di giudicare la moralità delle tue azioni, buone o cattive, ma di discernere come il Signore muove, anima, ispira, guida la tua vita e come tu acconsenti a questa sua signoria sii di te. Si tratta di vedere ciò che accade nella tua coscienza, nella tua vita interiore, prima di giudicare le tue azioni come buone o cattive: cioè di vedere come cresce la tua comunione con Dio o come tu ti allontani da lui che è la tua vera vita.
L'esame di coscienza è dunque un tempo di preghiera e non un'introspezione incentrata su te stesso in vista di un autoperfezionismo; è il luogo dell'obbedienza della fede (cf. Rm 16,26), non un moralistico bilancio su te stesso; è il momento dell'ascolto delle vie del Signore così diverse dalle nostre (cf. Is 55,8-9), non l'ordinamento di te stesso secondo le tue vie.
Quando dunque fai l'esame di coscienza, domanda innanzitutto al Signore di illuminarti affinché tu possa con l'aiuto dello Spirito discernere il mistero che è in te: tu sei amato da Dio, sei conosciuto da Dio meglio di quanto tu ora conosca te stesso (cf. 1Cor 13,12), sei custodito da Dio che opera sempre in tutto, attraverso tutto, al di là di tutto. "Tutto coopera al bene di quelli che amano Dio" (Rm 8,28), proprio tutto! Questo è il tuo mistero, i cui tratti solo tu potrai vedere tenendo Dio, tuo Creatore e Padre, davanti a te. Ciò che tu sei, lo sei in comunione con lui: e tu sei una dimora di Dio, sei una "sua parola", una parola uscita dalla sua bocca e che a lui deve tornare, sei un figlio di Dio, un fratello di Gesù Cristo, un vivente ad opera dello Spirito Santo che è in te! Non puoi non avere nel cuore sentimenti di ringraziamento: tutto è dono, tutto è grazia. Fin dal giorno del tuo concepimento Dio ti è stato pastore, ti ha preservato dalla morte, ti ha liberato dal male, ha fatto di te un prodigio: riconoscilo e rendi grazie (cf. Gen 48,15-16; Sal 139,13-16).
Con questo spirito di invocazione della luce e di ringraziamento entra dunque nell'esame di coscienza: come opera in te il Signore, come ti ispira, cosa ti chiede, come ti visita? Dio agisce in te intimamente, non attraverso visioni, e tu devi camminare alla luce della fede (cf. 2Cor 5,7), attento all'azione  dello Spirito Santo in ascolto della Parola che è efficace presenza di Dio, manifestazione della sua volontà. Come accogli e rispondi a questa comunione che Dio vuole con te? Che consapevolezza interiore hai tu di questa presenza? Che ascolto fai della sua volontà? Che vigilanza attui, che ricettività predisponi, che povertà presenti a questo agire che Dio vuole diventi il tuo agire, cioè l'obbedienza della fede? Mettiti alla prova, esaminati: riconosci o no che Cristo abita in te (cf. 2Cor 13,5)? Riconosci di essere mosso, motivato, guidato nella tua vita dallo Spirito Santo (cf. Rm 8,14)?

Qui sta il vero esame di coscienza!
Solo dopo questo e a partire da questo puoi anche vagliare le tue azioni: esse sono solo il frutto della vita di comunione con il Signore, non la causa. La tentazione è di invertire l'itinerario dell'esame di coscienza, perché è più facile giudicare moralmente le azioni che compiamo, ma così facendo ci si mette su una strada aperta all'introspezionismo, all'attenzione a sé, alla paralisi della propria immagine, all'errata contemplazione di un bilancio morale fallimentare. È il Signore che devi contemplare innanzitutto, a viso scoperto, in modo da riflettere in te la sua immagine che sola ti può trasfigurare in quella medesima immagine di Cristo, di gloria in gloria, secondo l'azione dello Spirito del Signore (cf. 2Cor 3,18).
Sì, il Signore, colui che tu ami con tutto il cuore, con tutta la mente, con tutte le tue forze, ti chiama a una più profonda conversione a lui: questo è l'essenziale. Non ti resta che dire: Kyrie eleison, chiedere al Signore di avere pietà di te povero peccatore, come il pubblicano al tempio e quindi, sentendoti perdonato, camminare verso il futuro pieno di consolazione e di speranza ricordando le parole del Signore: "Non peccare più!" (Gv 8,11). Acconsenti a queste parole e canta, canta le misericordie del Signore in eterno! Queste righe che ti ho scritto sono solo un abbozzo dell'esame di coscienza, ma lo Spirito che hai invocato e invochi ti guiderà oltre... In te c'è l'unctio magistra, l'unzione ricevuta dal Santo, in te c'è la sapienza! L'unzione ricevuta ti insegnerà ogni cosa: è veritiera, non mentisce. Tu sta' saldo in Cristo come l'unzione ti insegna (cf. 1Gv 2,20 e 27)!


Per prepararci degnamente alla Santa Pasqua, è possibile accostarsi al Sacramento della Riconciliazione

LUNEDI 14 APRILE - alle 20.30
a Cumignano
Confessioni comunitarie

VENERDI 18 APRILE - dalle 9.30 alle 11.00
a Cumignano

SABATO 19 APRILE - dalle 9.30 alle 11.00
a Ticengo

SABATO 19 APRILE - dalle 15.00 alle 16.30
a Villacampagna

SABATO 19 APRILE - dalle 16.00 alle 19.00
a Genivolta

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